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Come cambierà il concetto di Bellezza nel 2026 (e come possono rispondere i Brand)

Aggiornamento: 23 ott

Le tendenze beauty 2026/27 parlano di armonia, inclusione e ritualità. In questo articolo ve le raccontiamo e vi sveliamo come i brand possono adattare la loro strategia di social media marketing per rispondere alle nuove esigenze dei consumatori.


In questo articolo:



  1. Opportunità


Il tema “Armonia nella Diversità”, identificato da WGSN come macro-trend per la stagione Autunno/Inverno 2026–27, enfatizza ciò che ci unisce, più che ciò che ci divide. Porta con sé nuove opportunità per i brand che vogliono creare prodotti e spazi capaci di favorire l’intimità con se stessi e con gli altri, promuovendo una missione condivisa e una forma di pace interiore.


L’artigianato tornerà al centro come strumento per preservare conoscenze e competenze e come simbolo di autenticità. Oggetti e formulazioni pensati per essere adattabili, multisensoriali e universali diventeranno essenziali.


I brand potranno interpretare questa armonia in due direzioni complementari:

  • Naturalezza e imperfezione: riscoprendo la bellezza della manualità, la “perfetta imperfezione”, la connessione emotiva con il passato e con i materiali autentici.

  • Sovversione e contrasto: un’estetica più inquietante e ribelle, che gioca con luci e ombre per esprimere la tensione della contemporaneità.


Forme morbide e confortevoli si alterneranno a design più spigolosi e provocatori. Il filo conduttore sarà l’accettazione del “sia questo che quello”: la coesistenza di opposti come chiave per creare valore, collaborazione e innovazione.



  1. Trend: La bellezza come guarigione

Nel 2026 la bellezza non sarà più un obiettivo estetico, ma una conseguenza del benessere. Dopo anni di iper-performance, filtri e sovrastimolazione visiva, il pubblico cercherà marchi capaci di rimettere al centro la salute integrata — mente, corpo e spirito come un unico ecosistema.


una donna rilassata con dell'olio sulla testa

La bellezza non sarà più sinonimo di apparire, ma di stare bene: uno stato che nasce dall’interno e si riflette all’esterno. Prodotti, esperienze e comunicazione dovranno quindi farsi portavoce di un nuovo principio:


“La vera estetica nasce dall’equilibrio tra energia interiore e cura esteriore.”

Le persone cercheranno brand che non promettono perfezione, ma armonia. Formule che nutrono la pelle e, insieme, calmano la mente. Trattamenti che parlano di equilibrio ormonale, ciclicità naturale, tempo per sé. Perfino i colori, le texture e i suoni diventeranno strumenti di terapia sensoriale.


Come i brand possono raccontare la "bellezza come guarigione" sui social media

  • Comunicare esperienze terapeutiche, non performance estetiche.

  • Video e reel che mostrano rituali lenti, respirazioni, pause reali.

  • Influencer marketing: collaborazioni con figure trasversali (psicologi, terapeuti, nutrizionisti).

  • Visual e copy “calmanti”: testi brevi e tono empatico.


Obiettivo: costruire un’estetica del sollievo, dove il brand è un alleato del benessere, non un amplificatore dell’ansia estetica.


Esempi di applicazione: Virgin Active (finalmente) compie il passaggio da una comunicazione centrata sulla performance (emblematica la campagna"Saresti potuto rimanere a letto. E invece" a una narrazione più accogliente e consapevole, in cui il corpo torna a essere connesso alla mente.


reel virgin active
Reel, Virgin Active, 26/04/2024

Due esempi eloquenti: la collaborazione con Serenis, che porta la salute mentale al centro del benessere fisico, e il contenuto realizzato con la psicologa Cruda, dove il fitness diventa dialogo interiore e non solo sfida personale.


post in collaborazione tra virgin e serenis
Virgin Active + Serenis, Reel, 24/04/2025


  1. Trend: la bellezza ancestrale, l’eredità che si rinnova


Première Vision parla di “Ego-Eco”, l’idea che la bellezza sia un atto protettivo e affettivo.

Mentre WGSN parla di una bellezza che rende omaggio al sapere materno, alle tradizioni e ai rituali familiari.


In entrambi i casi, la bellezza si riscopre come un rituale affettivo, non come un risultato da raggiungere.


È un gesto di continuità: un modo di prendersi cura di sé che affonda le radici nei saperi antichi, nei rituali tramandati da madri, nonne e antenati.

Ce lo mostra bene la nuova campagna di Pantene, realizzata in occasione degli 80 anni del brand. Il video celebra il legame profondo tra i capelli e i momenti che scandiscono la vita di una donna: il taglio dopo la fine di una storia, l’acconciatura per la prima udienza di una magistrata, le trecce del primo giorno di scuola, il compleanno dei cinquant’anni e tanti altri.


Ogni scena racconta come Pantene sia stato parte dei rituali di bellezza che attraversano le generazioni, diventando un simbolo di continuità e affetto.Non un semplice prodotto, ma un alleato silenzioso dei gesti di cura tramandati da madri, nonne e figlie, dove la bellezza diventa un atto di memoria e rinnovamento.


Pantene — I tuoi capelli, la tua storia. Pantene. 15/ 07/ 2025

A livello emotivo quindi si andranno a sollecitare due emozioni in particolare: nostalgia + stupore. Per scoprire le emozioni dominanti del 2026 leggi il nostro articolo "Le 4 emozioni che guideranno i consumatori nel 2026 (e perché i brand devono conoscerle)".

Come i brand possono raccontare la "bellezza ancestrale" sui social

  • Racconta l’origine degli ingredienti dei tuoi prodotti o la storia di chi li lavora.

  • Crea format narrativi come “Dal rituale della nonna al beauty di domani”.

  • Valorizza donne di generazioni diverse, facendo della trasmissione di informazioni un simbolo di autenticità.

  • Mostra rispetto per le culture d’origine: non appropriazione, ma gratitudine.


→ Obiettivo: generare appartenenza. Le persone non comprano solo un prodotto, ma una storia in cui riconoscersi.


Esempi di applicazione: Emblematico il caso del brand americano Abé & Mason, i cui fondatori hanno viaggiato nel nord del Giappone alla ricerca dei “rimedi di famiglia perduti” della loro nonna.

Nei loro post, non promuovono semplicemente formule o ingredienti: raccontano leggende, favole e ricordi.


leggenda giapponese

  1. Trend: la bellezza come connessione collettiva


Nel 2026 la bellezza si trasforma in un fenomeno collettivo.


Dopo anni di iper-individualismo e influencer culture, le persone cercano connessione reale, esperienze condivise e brand che sappiano creare comunità. WGSN definisce questo trend “Armonia nella diversità”: gruppi fluidi, inclusivi e partecipativi che danno valore alla collaborazione più che alla performance.


Nascono nuovi “spazi terzi” — digitali o fisici — dove la bellezza è occasione di incontro: dai saloni che diventano hub culturali alle community online che co-creano prodotti insieme ai brand. Non si tratta più solo di consumare, ma di partecipare.


La nuova bellezza non è più qualcosa che “si mostra”, ma qualcosa che si vive insieme.

Come i brand possono portare la "bellezza come connessione" sui social

  • Trasformare i social da vetrine a spazi di appartenenza: conversazioni, non monologhi.

  • Premiare la partecipazione: test di prodotto, feedback reali, co-creazione di limited edition.

  • Mostrare luoghi e momenti in cui la bellezza unisce (saloni, eventi, collaborazioni creative).

  • Costruire community autentiche attorno a valori e rituali condivisi.


Obiettivo: rendere il brand un ecosistema relazionale. La comunicazione non cerca più influencer da seguire, ma persone che si riconoscono in una missione comune di benessere, libertà e collaborazione.


Esempi di applicazione: Marchi come Refy e Topicals coinvolgono i loro superfan in test anticipati e viaggi esclusivi, mentre brand come Never Have I Ever o Salt & Stone costruiscono esperienze ibride tra arte, socialità e benessere.


due donne camminano per strada
Refy, Community Event, 2025.

  1. Trend: la bellezza maschile incontra la gentilezza


Il concetto di mascolinità sta cambiando. Nel 2026, gli uomini iniziano a ridefinire il proprio rapporto con la cura di sé, abbracciando una visione più gentile, autentica e consapevole. La bellezza maschile non è più legata al culto della forza o alla performance, ma diventa un territorio di esplorazione emotiva e identitaria.


In un’epoca segnata da solitudine e iper-esposizione digitale, la cura personale diventa anche un modo per ritrovare connessione e appartenenza. I brand più lungimiranti rispondono offrendo prodotti e spazi che sostengono il benessere fisico, ma anche quello psicologico.


Non si parla più solo di grooming, ma di cura come linguaggio di fratellanza. Un’evoluzione che avvicina l’universo maschile a quella dimensione di comunità, empatia e benessere condiviso che per anni è stata prerogativa del mercato femminile.


Come i brand possono portare la "bellezza come connessione" sui social

  • Superare l’immaginario “alpha”: rappresentare uomini veri, vulnerabili, ironici.

  • Raccontare la cura come forma di forza emotiva e connessione.

  • Creare community di supporto e conversazioni autentiche sulla salute mentale.

  • Mostrare routine quotidiane reali, non performance da spot.

  • Collaborare con creator che incarnano autenticità e introspezione.


Obiettivo: umanizzare la mascolinità e ridefinire il concetto di “forza”. La bellezza maschile diventa un modo per dire: “Mi prendo cura di me, e così mi sento libero.”


Esempi di applicazione: Horace, brand francese, ha rivoluzionato il grooming maschile coinvolgendo direttamente la propria community nello sviluppo dei prodotti. Ogni linea nasce da test e feedback condivisi, secondo la filosofia: “Ascoltiamo le vostre esigenze e costruiamo insieme la soluzione.”


un uomo nero fa skincare
Horace, skincare, 2025

  1. Come trasformare questi trend in strategie di comunicazione


In un mercato saturo, le persone non rispondono più a messaggi generici. Rispondono a chi intercetta le loro emozioni reali. Per i brand, significa tradurre queste emozioni in:


  • copywriting mirato, che parla di paure, desideri e speranze concrete;

  • contenuti visivi che evocano autenticità o sorpresa;

  • esperienze digitali e fisiche che rispondono al bisogno di senso, non solo di prodotto.


Ed è qui che entra in gioco il nostro lavoro.


  1. Il nostro approccio: dal trend al contenuto


Come Blair and the Dome, seguiamo costantemente i trend globali – sia a lungo termine (come quelli di WGSN), sia a breve termine (social, microculture, linguaggi emergenti) – per integrarli nella strategia dei nostri clienti.


Il nostro servizio di social media marketing nasce proprio da questa esigenza:

  • aiutare i brand a non rincorrere le mode,

  • ma anticiparle, adattandole con creatività al loro tono di voce,

  • e trasformare le emozioni in contenuti che attraggono, coinvolgono e convertono.


Prenota un appuntamento gratuito e facciamo spiccare il volo al tuo brand.




 
 
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